MATTSSON: DREAM CHILD
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10/05/2008L'ultima fatica in ordine temporale di Lars Eric Mattsson, prolifico chitarrista finlandese, è da poco uscita nei negozi con il nome di 'Dream Child', distribuita dall'etichetta Lion Music. Presentato attraverso un'evocativa copertina realizzata da Carl André Beckson, Mattsson ci propone un disco con basi prog e sinfoniche, le ultime soprattutto grazie alla partecipazione dell'orchestra The Astral Orchestra. 'Dream Child' si basa, oltre che sulla ottima tecnica di Mattsson e dei ritmi orchestrali, anche sull'esordio nel panorama mondiale della giovane vocalist ungherese Adrienn Antal. A detta dello stesso Mattsson è proprio Adrienn Antal la parte fondamentale del disco: il chitarrista finnico ha dichiarato che la sua voce è la migliore con cui abbia mai lavorato. Da segnalare che alla voce partecipa anche Björn Lodin, vecchia conoscenza per i fans di Mattsson avendo già partecipato come vocalist nelle uscite precedenti del musicista a cavallo dell'anno 2000. Addentrandoci nel disco già dalle prime tracce bisogna ammettere che Mattsson su Adrienn Antal ha avuto ragione: la ragazza ha una bella voce, lirica ma non all'estremo, che sa catalizzare l'attenzione dell'ascoltatore. La musica che Mattsson ha voluto tessere intorno ai suoi due vocalist è invece, come preannunciato, un misto tra riferimenti prog, dati principalmente dalla chitarra, e arie sinfoniche. C'è da dire che "non c'è nulla di nuovo sotto il sole" per quanto riguarda gli arrangiamenti e le sonorità proposte in 'Dream Child' e che effettivamente l'unica vera novità è proprio la Antal. Mattsson, pur non difettando di capacità tecnico-compositive, non riesce a creare un disco che sappia farsi largo grazie ad originalità o estrema bellezza. Ci troviamo di fronte ad un disco dove probabilmente si sarebbero potuti ottenere risultati molto più alti, ma che invece alla fine lascia l'amaro in bocca di un buon album senza gli spunti necessari per sfondare in pieno. In definitiva possiamo dire che a Mattsson le cose sono riuscite a metà, dandogli comunque il merito di aver proposto al grande pubblico una nuova vocalist di spessore. Ci auguriamo che il chitarrista scandinavo possa riproporsi in futuro con lei ed offrirci un disco di maggiore impatto, perché le capacità e le basi di partenza ci sono tutte.
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