MALEVOLENT CREATION: IN COLD BLOOD
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20/07/2009Poche bands del panorama metal possono vantarsi di cambiare spesso formazione e dare alle stampe sempre buoni dischi. L’esempio lo abbiamo col quinto disco in studio della band americana, che stavolta vede entrare nelle proprie file John Soars, che ricordo anni fa mise in piedi gli scarsi Winjara, e il pluri-ricercato batterista Derek Roddy, che non ha certo bisogno di presentazioni. Finalmente i Creation possono permettersi di tornare ancora ai Morrisound Studios, con la supervisione di Scott Burns ne esce fuori un cd davvero potente, con musiche ficcanti e ritmiche terremotanti. Alla voce, come già detto in precedenza, ritroviamo Blachowicz, che è anche co-autore di "Narcotic Genocide" e "VII", due proiettili nella piena tradizione Malevolent. Da notare una maggiore presenza di brani intorno ai due minuti, circa sette: massiccia invece l’introduzione di scosse chitarristiche di natura più verso un certo tipo di thrash metal che death. La complessa "Preyed Upon" però fa dimenticare tutto, tra rallentamenti e improvvisi assalti vecchio stile. Magari qualcuno storcerà il naso proprio per la presenza di tanti brani brevi, che sembra non sappiano che obbiettivo raggiungere. Diciamo che i Malevolent di 'In Cold Blood' hanno frammentato ciò che erano negli esordi in veloci capitoli: il tempo di respirare, che ci troviamo uno dopo l’altro queste rapide botte nello stomaco.
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