MADDER MORTEM: Marrow
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19/01/2019Da oltre 20 anni sulle scene, e se chiedete alla maggior parte di chi ascolta musica estrema chi siano i Madder Mortem, probabilmente risponderà con un "boh". Capitanati dalla strepitosa Agnete M. Kirkevaag, capace di un range vocale che va dagli high pitch al growl, non tralasciando nemmeno le clean vocal, con una nonchalance strabiliante da far impallidire e nascondere molti suoi colleghi: i norvegesi hanno rilasciato il settimo lavoro dal titolo 'Marrow', che è di per se esplicativo (da non confondere con la traduzione letterale di: zucchina), ma dedicato a chi è sempre fedele sè stesso, alle proprie idee ed ai propri valori, cioè al suo midollo. Qualcosa era cominciato a muoversi per la band dopo la pubblicazione del precedente 'Red in Tooth and Claw', seguito da due tour europei di spalla ai Soen (band alquanto inferiore ai finlandesi, a parere di chi scrive, semplicemene perchè saccheggiano idee altrui, dei Tool e Opeth), che ha mostrato le loro qualità ad un pubblico che non li conosceva, e di certo non era andato li per loro, come nella data di Roma dello scorso anno in cui applausi a scena aperta hanno seguito l'esecuzione di ogni singolo brano. Cosa suonano? Avangarde, Doom, Death, Progressive, Alternative, Gothic, ballad, asprezze e carezze, generi intrecciati tra loro in maniera sontuosa, pazzesca, monumentale e chirurgica. Mettere in evidenza un brano piuttosto che un altro non avrebbe senso perche toglierebbe peculiarità e carattere alle altre composizioni. Da fruire in un unica soluzione per gli up and down che sanno regalare; l'equivalente di un giro sulle montagne russe.
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