LUMBAR: The First And Last Days Of Unwelcome
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03/12/2013Dopo aver letto che in questo progetto vi è coinvolto l'instancabile Mike Scheidt, non abbiamo fatto altro che pensare alla sua band Yob e a come la durata di quest'intero disco sia facilmente paragonabile anche ad una sola canzone della sua band madre. Già solo un brano come "The Illusion Of Motion", infatti, ricopre la durata dei ventisei minuti, riuscendo così anche a rappresentare un ampio termine di paragone per quello che è il mood generale dei Lumbar. Un trio che non ha grandi pretese, marciando su textures infernali costruiti dal tuttofare Aaron Edge (qui dietro la batteria, alle chitarre e al basso). Il barbuto Scheidt si presta alla sola voce, dietro momenti di puro delirio, e altri che riescono a ricalcare con facilità il tipico ambiente sludge/doom. Qualcosa anche degli onnipresenti Neurosis negli assalti bestiali della quarta traccia, per un album che a dirla tutta non ci regala grandissime emozioni. Hanno preferito vincere facile, ci aspettiamo un seguito di tutt'altra pasta.
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