LACRIMAS PROFUNDERE: AVE END
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22/07/2004Lo ammetto: questo album lo attendevo come la venuta del messia... I Lacrimas Profundere si trovavano davanti ad un bivio tanto delicato quanto importante. Vita o morte, luce od ombra. Con il precedente "Fall, I Will Follow" avevano cambiato rotta facendo intendere che l'unica intenzione era guardare dritto all'orizzonte senza mai voltarsi indietro. Una sterzata che ammorbidiva sensibilmente la loro musica lasciando però intatta l'atmosfera cupa che da sempre li avvolgeva. Il campanello d'allarme suonava nell'aria per la poca incisività dell'album che in molti episodi non aveva quella carica emotiva che deve contraddistinguere un gruppo come loro. Insomma, un capitolo abbastanza controverso che al momento poteva anche starci ma se bissato con l'album successivo (questo) avrebbe inesorabilmente decretato la fine dei Sad-Rockers. Ed invece eccomi qui a recensire un grandioso salto in avanti, un passo deciso nella giusta direzione che vede la band alzarsi in volo anzichè inabissarsi nelle fredde acque che vedono affondare tante realtà di valore che invece di evolversi sprofondano anonime. Credo che questa prova possa mettere d'accordo tutti, vecchi (ovviamente i meno ottusi) e nuovi sostenitori senza deludere nessuno, anzi penso che distinguendosi ulteriormente dalla massa possano essere ancora più apprezzati. "Ave End", seppur creato senza l'aggressività degli esordi e quindi proseguendo con il discorso intrapreso dopo il favoloso "Burning: A Wish", sancisce la rinascita dei Lacrimas Profundere in un mondo desolato e freddo come il ghiaccio. L'apparente tranquillità fondata sulla pulita ed incredibilmente profonda voce di Cristopher (sensibilmente migliorato e totalmente integrato al nuovo corso) si spezza con l'inquietudine che viene messa a nudo in tutte le tracce del cd le quali mai in passato suonavano così dirette. L'opener, pacata e timida, introduce l'ascolto della title-track che scorre con passo marziale e deciso verso il cuore del cd in cui "Sarah Lou", "Evade" e "Wake Down" ne evidenziano il lato migliore che sublima con la follia di "Astronautumn", la delicatezza di canzoni come "Testified" e l'addirittura imbarazzante "Come Solitude" che chiude il cd così delicatamente che appare quasi pudica, sicuramente trasparente e pura come una goccia d'acqua, l'ultima struggente lacrima che bagna questa poetica uscita discografica.
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