HOPE DRONE: Void Lustre
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02/10/2019Ascolto ostico questo secondo full-lenght per gli australiani Hope Drone. Si, perche alla spigolosità del quadro sonoro, (cos' altro aspettarsi da una proposta del genere?), si aggiungono alcuni fattori che rendono l'esperienza, ancorchè interessante, non sempre piacevole in senso stretto: le composizioni sono decisamente lunghe, fino ai diciassette minuti della conclusiva "In Shifting Lights", e costringono ad una fruizione piu attenta del consueto; il sound è gravato da una batteria possente, che letteralmente sospinge i pezzi, ma che nei momenti piu tirati si fa eccessiva, fino a dare l´impressione di non riuscire a stare dietro al resto in termini di velocità; la scelta vocale, per lo piu un grido roco, ottimo per trasmettere la disperazione che sembra permeare le composizioni dei nostri, risulta un poco monotona alla lunga. Il lavoro risulta però valido, soprattutto per le composizioni piu lunghe (cosa che in realtà esclude solo la seconda traccia) dove alla disperata violenza sonica si alternano momenti piu meditati, che creano un ottimo constrasto fatto di tremolo e arpeggi struggenti, niente affatto fuori posto nel mood generale dell´opera. Gli Hope Drone si concedono cinque minuti, in apertura, prima di cominciare a dare segno di quello che verrà e addirittura otto per dispiegare appieno la propria potenza. In questo senso la prima traccia si differenzia dal resto del lavoro, che ha un approccio piu diretto. Un opera pesante, non solo da un punto di vista sonoro, non adatta ad ogni momento. Ma presa nella situazione giusta, ha molto da dare e non lascia certo il proprio interesse esaurirsi in qualche ascolto. Da provare, munendosi di pazienza.
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