LEFT BEHIND: NO TIME FOR REGRETS
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02/04/2014I paletti che alcuni generi musicali impongono portano spesso e volentieri le band a fossilizzarsi, a diventare cloni l’una dell’altra. Fortunatamente ci sono poi gruppi che cercano di metterci del loro, provando a cambiarem, o perlomeno variare leggermente le regole del gioco. Una prova ardua che spesso e volentieri coincide con tonfi catastrofici. Fortunatamente questo non è il caso dei Left Behind, che da cinque anni a questa parte cercano con la loro proposta una ventata d’aria nuova alla scena alternative nazionale. 'No Time For Regrets' è il terzo capitolo discografico della loro fin qui soddisfacente carriera, un disco che prende le distanze dai suoi predecessori e che mostra una maturità generale ormai raggiunta. A livello di sound, dove finalmente le soluzioni – specie chitarristiche – si sono fatte interessanti dando così vita propria a ogni singolo brano. Sul piano canoro, con un cantante che si è immedesimato bene nella parte offrendo una prova vocale grintosa e che poco ha a che vedere con il classico melodico che tanto spopola nel circuito hardcore melodico. Nei testi, dalle forti tinte cupe e carichi di rabbia e messaggi che lasciano il segno, distanziandosi totalmente dai classici temi banali di cui va fiero il genere musicale. In questo disco ci sono gli attributi insomma, resi ancor più evidenti da una produzione in studio che ha dato lustro alle qualità di band e disco in egual misura. A piacere maggiormente di 'No Time For Regrets' è la voglia di spingersi oltre, abbattendo le porte della banalità offrendo ad un pubblico tendenzialmente giovane un prodotto professionale e al tempo stesso impegnato. La battaglia dei Left Behind non è affatto semplice – fondamentalmente quando si parla di hardcore melodico si pensa a festini, spiagge, sole e amenità del genere – ma andava fatta.
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