KATAGORY V: THE RISING ANGER
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10/08/2006Vengono dall’America i rodati Katagory V, la band è attiva già da sette anni con due album alle spalle e ci prova adesso con il nuovo “The Rising Anger” che vede il loro ritorno discografico alla Nightmare Records, che aveva distribuito il loro disco d’esordio “Present Day”. Dal punto di vista stilistico la band americana ha ben poco di nuovo da proporre, imponendo solo lievi migliorie al proprio operato brillando e convincendo a fatica. L’ormai consueta miscela heavy/prog raramente riesce ad evolversi in soluzioni convincenti ed entusiasmanti, arenandosi in un infinità di cambi di tempo e soluzioni difficilmente compatibili tra di loro. Non bastano dunque i gradevoli take iniziali come “Liberated Minds”, sostenuta dalla buona coppia di asce, e la più melodica “Will You Remember” per farsi porta bandiera dell’intero platter che si perde tra soluzioni di poco conto come accade nella conclusiva “Risk And Sacrifice”, brano senza ne capo ne coda che è stato scelto, non so con quale criterio, persino come singolo. E se per certi versi l’avventurarsi nella, tutto sommato, riuscita suite “The Elitist” poteva esprimere del lodevole coraggio per altri la band si spinge fin troppo oltre con “Hostile Takeover”, un esperimento nel quale viene proposto un mix progressive/thrash che varca i confini del buon gusto. Per i cinquanta minuti di questo “The Rising Anger” ci troveremo di fronte ad una gruppo ombra di se stesso che, più che cercare la qualità dei propri brani, farà il possibile per mettersi in mostra proponendo fino all’esaurimento i clichè che tanta fortuna hanno portato ai connazionali Symphony X. Passa così in secondo piano l’operato dei musicisti, anche se buono, con il singer Lynn Allers capace di mettersi in mostra con la sua teatralità che allo stesso tempo sembra però peccare di quella incisività necessaria per dare quella marcia in più all’operato dei Katagory V. Un album ascoltabile indirizzato agli appassionati del genere i quali probabilmente non si trascineranno nell’ascolto dell’intero platter per più di una volta, preferendo l’ascolto dei pochi brani degni di nota.
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