KAMPFAR: Djevelmakt
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01/02/2014Dopo aver rastrellato mezza scena norvegese la Indie Recordings non poteva ignorare la band che forse più di tutte ha tributato la tradizione norrena e la magnificenza dei fiordi. Stiamo parlando dei Kampfar di Dolk, band che con questo nuovo 'Djevelmakt' conferma la sterzata heavy avvenuta già dal precedente 'Mare'. La musica della band infatti si è fatta più energica e pesante, a scapito però delle partiture acustiche e folk melodiche che impreziosivano le vecchie produzioni. Se da una parte abbiamo brani devastanti come "Blod, Eder og Gakke", dall’altra gli inserti di pianoforte si prestano solo ad aprire i brani ("Fortapelse"), mentre di break acustici nemmeno l’ombra. Rimangono gli inserimenti di tastiera da sfondo epico o i flauti di "De Dodes Fane", ma ormai sono i riff a dettare legge sostenuti dalle incessanti cavalcate ritmiche. Le corde di chitarra arpeggiate di "Our Hounds, Our Legion" fanno da prologo al pezzo migliore del disco, che chiude un lavoro pesantemente forgiato nell’acciaio. Non c’è dubbio che l’abbandono dell'axeman Thomas, co-fondatore della band, ha determinato un cambiamento stilistico nel guitar work e la mancanza di intervalli strumentali ne è la prova più evidente; ma è anche vero che i nuovi arrivati si sono ormai inseriti con personalità nella band ed è sicuramente anche merito loro se oggi, a distanza di venti anni dall’omonimo Ep d'esordio, i Kampfar risultano essere in gran forma e al passo coi tempi.
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