JOHNNY FREAK: Sognigrafie
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11/03/2016Ascoltando oggi 'Sognigrafie', seppure nella sua versione remastered, vuol dire ascoltare una band all'esordio, intrisa di tutti i pro ed i contro che abitualmente segnano la prima avventura discografica di un gruppo. Uscito nel 2007 in versione autoprodotta, il disco rivede nuova luce - anche in versione LP - grazie alla sempre attenta Red Cat Records che sa bene come rinfoltire la propria scuderia con artisti pregni di notevole potenziale. Nel caso dei Johnny Freak parliamo di un quintetto che unisce rock classico, cantautorato e rock alternativo in un'unica miscela sonora ora intensa, ora impentuosa che certo non te le manda a dire. Spesso è il piano di Luca Spisani a frammentare l'incedere dei brani in parti più evocative, momenti in cui prendono forme suggestive i sogni che rimandano al titolo. E trattandosi di sogni, i temi affrontati sono i più disparati, anche se pendono quasi tutti verso il bilancino dei sogni "perduti", quelli fragili e non messi a fuoco del tutto in cui la vita sembra sfuggirti di mano. A riportati alla realtà, però, ci pensano l'elettricità delle chitarre e la sezione ritmica essenziale che dettano con disinvoltura i tempi del risveglio: decisi, ma mai traumatici. Nei dodici brani di 'Sognigrafie' emergono anche diverse ingenuità, in particolare negli arrangiamenti che, se nelle mani di un produttore esperto, avrebbero avuto una maggiore resa. In alcuni casi anche la voce di Luca appare troppo "squillante", mentre un controllo migliore e tonalità più basse avrebbero fatto di sicuro la differenza. Ma come dicevamo all'inizio, parliamo di un disco autoprodotto uscito otto anni fa. Già nel successivo 'Tra Il Silenzio ed il Sole' si notano netti passi avanti in tal senso, ed ora che la band ciociara sta registrando il terzo disco, ci aspettiamo il completamento della maturazione artistica.
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