JADE: IN SILENCE
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24/06/2005Quando per la prima volta ho sentito la radio diffondere le note di "Opera", primo singolo dei friulani "Jade", sono rimasto molto molto colpito. La canzone è davvero bella, particolare, interessante, e soprattutto contiene un duetto notevolissimo tra il bravo cantante della band e la ben più famosa (e da me venerata) Elisa. Sì, proprio lei, quella di "Labyrinth", "Together", e mille altri successi. Il risultato di questa collaborazione è stato un brano assolutamente riuscito, in bilico tra il rock e il pop d'autore, delizioso. Sull'onda dell'entusiasmo, dunque, ho ascoltato con attenzione tutto il resto del primo album dei Jade, "In Silence", ricavandone sensazioni... agrodolci. Perchè se da un lato sono indubbie le qualità della band, dall'altro ci sono alcune inspiegabili (e imperdonabili) cadute di stile che rendono l'album molto altalenante. Per esempio, il primo pezzo, "Song In A Minor", è molto molto interessante; subito dopo, però, "Acid Heart" passa via senza lasciare traccia. E ancora, dopo la splendida e già citata "Opera", due brani insulsi e bruttini ("Jean Jaques" e "In Silence"). E l'album procede tutto così: un brano bello, uno brutto, uno carino, uno così così... non è proprio il massimo. Tutto questo si colloca in un genere di confine tra rock, pop e qualche (vago) richiamo punk, con il timbro vocale e il particolarissimo stile canoro di Gianluca Ghersetti (che utilizza a piene mani il falsetto) a donare quel tocco di personalità che male di certo non fa. In pratica un album riuscito a metà: 5-6 pezzi davvero belli (oltre a quelli già citati, vale la pena di ricordare "Love In Paris" e "Sexton"), e 5-6 scialbi e bruttini. La nota positiva arriva dal fatto che i ragazzi ci sanno fare, e che il tempo per migliorare c'è tutto.
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