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INFINITE HORIZON: SOUL REDUCER

data

24/05/2009
72


Genere: Progressive/Heavy Metal
Etichetta: Black Bards
Distro: Alive
Anno: 2008

Dalle ombre dell'underground tedesco spuntano gli Infinite Horizon che, in dodici anni di cariera, hanno pubblicato due album ed un ep ed ora si apprestano al lancio sul mercato europeo di questo 'Soul Reducer' edito per la Black Bards Entertainment. E devo ammettere che questa consolidata line-up di sei elementi sa rendersi interessante, proponendo sì un Progressive Metal piuttosto canonico ma ricco di sparate Heavy, o persino Thrash, guarnendo il tutto con la voce atipica di Marc M. Lemler, capace di destreggiarsi dal pulito di Zachary Stevens (Circle II Circle, ex-Savatage) allo sporco del connazionale Chris Boltendahl (Grave Digger). Per l'appunto la principale fonte d'ispirazione del combo paiono proprio i Savatage, come constatiamo su "The Thin Line", senza disdegnare però riferimenti a gruppi più "recenti" come Symphony X e Threshold. Gli Infinite Horizon poi puntano molto sull'impatto dei propri testi, calcando la mano sul disagio sociale (con "Into The Void" e nella poco convincente "Re-Evolution") e su temi importanti come l'inquinamento globale. Ecco così che la bella ballata "Under Bloodred Skies" assume un aspetto completamente macabro e la opener "Children Of Tomorrow" propone un chiaro resoconto di quello che l'umanità sta combinando sul pianeta. In soldoni questo 'Soul Reducer' è un buon disco, dalle varie sfaccettature e con belle liriche di impatto sociale. Indicato per gli amanti dell'Heavy/Prog in cerca di qualcosa di nuovo che non punti eccessivamente all'originalità. Gustosi sì, ma non troppo.

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