INFERNAL POETRY: BEHOLDING THE UNPURE
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11/05/2005Oramai dati per dispersi, a più tre anni dal positivissimo debutto con "Not Light But Rather Visible Darkness", tornano gli Infernal Poetry. La genesi del nuovo lavoro della band anconetana è stata travagliatissima, tanto che il disco è stato riregistrato (ad esclusione delle parti di batteria) nel 2004 dopo una prima registrazione nel 2003, a questo va aggiunto il recente abbandono del bravissimo drummer Andrea Rabuini. Fortunatamente l'ascolto di "Beholding The Unpure" dissipa ogni dubbio sullo stato di forma della band, rivelandosi come un vero e proprio pugno in faccia all'ascoltatore ma privo di violenza gratuita; infatti gli attacchi di death metal ultratecnico della band sono ragionati e sempre accompagnati da un senso melodico spiccato: la mistura tra brutal death americano e swedish sound è ancora presente, ma calata all'interno di brani estremamente compatti, seppur complessi e molto ricercati. La maturazione è evidente fin dalla prestazione dei singoli: basti citare un Paolo Ojetti che presenta uno screaming/growling realmente interpreativo e non appiattito e capace di arrivare a sputare (nel vero senso della parola) la sua rabbia sul microfono; anche il solismo di Daniele Galassi appare meno ancorato a schemi puramente neoclassici, assumendo invece connotati più personali e imprevedibili. Le sensazioni di oppressione e disperazione che la band cerca di trasmettere sono espresse in maniera egregia dai brani che compongono questo cd e dal lotto mi vengono da citare l'opener "Always Lay Beneath" potente ed articolata come non mai, "Crawl" che mostra reminescenze alla Meshuggah inserite ad arte nel sound della band, "The Frozen Claws Of Winter" autentica rasoiata ultratecnica ed infine l'ottima cover di "Fear Of The Dark" degli Iron Maiden resa in maniera eccellente in chave estrema. Rispetto al predecessore, il nuovo "Beholding The Unpure" vanta un'esecuzione nettamente più compatta ed assassina (anche se è un peccato aver sacrificato gli assoli di basso che abbondavano in "Not Light [...]") anche la produzione appare molto migliorata anche se la batteria appare con un sound "inscatolato" che non la fa emergere come dovrebbe. Da segnalare anche l'artwork di Lorenzo Mariani realmente inquietante e d'effetto, nettamente migliore rispetto a quello prodotto per l'ultimo Darkthrone. Insomma se aggiungete che come traccia bonus avrete anche il video di "Hellspawn" dal debutto dei nostri, non avete più scuse; se vi piace il death metal ben suonato e col giusto pizzico di melodia, questo "Beholding Unpure" è un acqusto obbligato, molte bands estere se lo sognano un disco di tale livello!
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