IMMOLATION: HERE IN AFTER
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29/09/2008Poco più di cinque anni separano l'uscita di 'Here In After' dall'impressionante debutto (ma allora sottovalutato) 'Dawn Of Possession' e in questo lungo periodo di pausa creativa, sembra proprio che le idee dei newyorkesi abbiano preso un'interessante svolta, andando a creare quello che è lo stile tipico della band. Si registra, infatti, un notevole calo della velocità e una produzione nettamente polverosa e sporca, con qualche richiamo in questo senso ai concittadini Suffocation e ai maestri Morbid Angel, che hanno giocato un evidente influenza in questa seconda release degli Immolation. Il sound, oltre ad aver subito un brusco calo di velocità, si è oltremodo incupito e riempito di assoli e dissonanze di chitarra. Eh si, perchè Bob Vigna e Tom Wilkinson si danno alla pazza gioia riempiendo i riff di bendings tiratissimi che creano confusione e sgomento nell'ascoltatore, che si ritrova sommerso di riff caustici e pesantissimi, in puro stile Morbid Angel. A dire il vero, però, 'Here in After' è posseduto da due anime, una violenta ed efferata (più vicina agli esordi) e una più oscura e plumbea. Si parte con la violentissima "Nailed To Gold", uno dei pezzi più potenti mai suonati dagli Immolation con, forse, l'assolo più ispirato del disco. Si prosegue su questa linea fino all'improvviso rallentamento della cupissima title track, dove Ross Dolan sfodera un growl catacombale e massiccio, che dà voce a un cumulo di sentimenti e umori malati, che accompagnano il sulfureo mid tempos fino a un esplosione di rabbia e dissonanze che rendono il pezzo uno dei capolavori assoluti della band, insieme all'inquietante e cadenzata "Christ's Cage", brano al quale è affidata la chiusura del disco. Un importante punto di passaggio per la carriera dei newyorkesi, dal momento che qui nasce l'originalissimo sound degli Immolation. Da avere senza scuse. P.S. Esiste una versione vinile dell'album limitata a 500 copie numerate a mano.
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