IF I DIE TODAY: Cursed
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10/10/2015In rete si fa un gran parlare di questo nuovo corso If I Die Today, ed incuriosito mi sono deciso ad affrontare di petto la cosa. Andando ad ascoltare passato e presente della band cuneese. Ebbene sì, non posso fare altro che confermare quanto scritto da altri: il quintetto piemontese si è evoluto in maniera sensazionale. Prendete come esempio una qualsiasi punk-hardcore band che, da un giorno all’altro decide di andare oltre, spingendosi in territori lontani anni luce dal proprio passato, in questo caso nel particolare mondo del post-hardcore. I Nostri hanno cambiato di netto i propri ascolti col passare degli anni, passando da No Use For A Name, Lagwagon e compagnia bella a gente più levigata e senza peli sulla lingua come Converge, Birds In Row e Deafheaven, concedendosi qualche divagazione in campo hardcore solo se esso viene pensato come fanno Blacklisted e American Nightmare per intenderci. Insomma, più disagio sonoro e mentale c’è, più questi If I Die Today sembrano godere. Ma il grosso piacere è avere a che fare con un lavoro pazzesco come 'Cursed', qualcosa che inevitabilmente entra nei cuori di ognuno di noi, amante di sonorità distorte e scenari tutt’altro che piacevoli. Il sound è come una lama calda sulla pelle, tagliente e alla lunga parecchio dolorosa. I riff si susseguono incessanti, tra scuola swedish e trovate diaboliche che direi più inclini alla nuova ondata black metal odierna. Il cantato è la perfetta rappresentazione di ciò che i testi hanno da dire: essere contro, nella maniera più netta e intransigente possibile a tutto ciò che rende schiava la gente oggigiorno: religione in primis. Marco Fresia è un attore formidabile sotto questo aspetto, un urlatore che sa entrare in testa nonostante alla lunga possa risultare quasi sfiancante in tutta la sua voracità. Ma va benissimo così, 'Cursed' è quel fulmine a ciel sereno che mai ti aspetteresti di ascoltare in una giornata soleggiata di settembre.
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