HATE ETERNAL: I, MONARCH
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14/07/2005Di nuovo all’assalto di timpani gli Hate Eternal, band sicuramente non fondamentale ma che può contare sulla presenza di Erik Rutan (membro fondatore e principale songwriter, nonchè ex-Morbid Angel e produttore, ricordiamo tra le altre cose il nuovo Soilent Green) e Derek Roddy; scusate se è poco. “I, Monarch” continua il discorso intrapreso con le due prime opere “Conquering The Throne” e “King Of All Kings”, entrambi forse penalizzati da una produzione non di livello e da un songwriting altalenante; brutal death del più interegerrimo dunque, senza la minima concessione alla melodia facile nonostante i pezzi si infileranno nella vostra testa piuttosto agevolmente, anche se non stiamo certo parlando degli In Flames. Ottima la doppietta di apertura “Two Demons” (morbidangeliana fino all’osso) e “Behold Judas” che ci permette di constatare come la perizia tecnica del trio sia sempre al top, con un Roddy costantemente in blastbeat e rullata e un Rutan eccellente nel tessere intricate ritmiche condite da ottimi assoli, consegnandoci una performance vocale talvolta forse un po’ troppo ‘vincentiana’ ma su cui non c’è nulla da recriminare, neppure quando vengono chiamati in causa i Deicide di “Legion” con le loro double vocals. Davvero valida anche la title-track e la conclusiva strumentale “Faceless One”, nella quale vengono convogliate le influenze meno palesi della band, eplicativo l’intro tribalistico e il solismo a tratti melodico della sei corde di Rutan. “I, Monarch” è un missile terra-terra che non conosce ostacoli, altamente consigliato ai fruitori di tali sonorità o chiunque altro voglia passare una quarantina di minuti all’insegna del massacro più totale senza sindacare su quanto tale platter influirà sulla storia della musica.
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