HUMAN ZOO: Eyes Of The Stranger
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13/07/2011Terza prova per i melodici teutonici sempre contraddistinti dall'uso di un saxofonista al posto di una seconda chitarra e, ancora di più in questo lavoro, si apprezza il curioso apporto del sax di Boris Matakovic che dona un tocco di originalità ad un genere oramai sfruttato all'infinito. La band è stilisticamente vicina ai Gotthard, Pink Cream 69, Frontline etc, insomma, il solito polpettone svizzero-tedesco, ed è paradossale che tutte la band provenienti da queste due nazioni, in fatto di hard rock melodico, siano tutte uguali. Forse gli daranno latte e Bonfire quando sono piccoli, oppure studiernanno la biografia di Steve Lee, sta di fatto che la mancanza di personalità è allarmante. Come detto in apertura, per gli Human Zoo il discorso è un attimo diverso, l'apporto del sax cambia un po' le cose, certo è che l'opener "The Answer" è "Anytime Anywhere" in brutto dei Gotthard, "To The Top" è "Top Of The World" sempre della band svizzera. Ci sono però degli incisi da mega-arena, a volte alla Def Leppard, altre alla No Sweat, che rendono meno banale il tutto e fanno sensibilmente distaccare il prodotto dal sopra citato polpettone. Alla fine dei conti, e dopo ripetuti ascolti, si può dichiarare che come struttura e riff siamo nel bel mezzo del marasma del genere, come ritornelli però siamo un spanna sopra, sempre ben studiati e di gran presa. Il migliore delle tre fatiche della band di Balingen, se solo di levassero di dosso lo stampino teutonico sarebbero a cavallo.
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