FURYON: Gravitas
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22/03/2012Il mercato di hard rock moderno di chiaro stampo statunitense è moderatamente saturo: Nickelback, Shinedown, Hinder e Theory Of A Deadman sono tutte band che la fanno da padroni oltre oceano, ma qui, nel vecchio continente, non abbiamo dei veri e propri portabandiera, quindi questi cinque ragazzotti inglesi avranno certamente pensato "perchè non ci proviamo noi?". Almeno un minimo di personalità nella proposta, nel cantato magari o nell'immagine bisognerà averle quindi per almeno tentare di avvicinarsi ai mostri sacri di cui sopra, no? Questi Furyon falliscono praticamente in tutto scimmiottando mestamente i prodotti originali offrendo un minestrone che non sa assolutamente di nulla. Le note positive sono solamente riscontrate nella produzione a dir poco perfetta e nella qualità dei musici che sono di prim'ordine, mancano però le canzoni, le idee ed un minimo di originalità: mid tempo che fanno sbadigliare, pezzi cupi annoianti, la pausa tra un pezzo e l'altro è un toccasana per rilassarsi da un riff che sembra praticamente mandato in loop per quaranta minuti. Ci si chiede cosa avrà visto di buono la label in questa band, dove questi ragazzi credono di arrivare con un disco al limite del superfluo. Gli Shinedown e Black Stone Cherry sono oltre oceano, ma in confronto a questi Furyon sono di un'altra galassia.
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