HUGHES, GLENN: SOULFULLY LIVE IN THE CITY OF ANGELS
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05/11/2004The Voice Of Rock. Il Maestro. Il Genio. Non so più come chiamarlo, questo non è un uomo, è un essere nato esclusivamente per la Musica. Glenn Hughes, ovvero come arrivare a quasi cinquantacinque anni, con una sfolgorante carriera alle spalle, e non sentirli proprio, continuando a sfornare album di altissimo livello... e live che lo mostrano in forma smagliante. Questo "Soulfully Live In The City Of Angels" non fa eccezione: una prestazione vocale superlativa, supportata da musicisti strepitosi. La vera sorpresa è la presenza dietro le pelli di Chad Smith, batterista dei Red Hot Chili Peppers, che sfodera una grinta e una tecnica invidiabili, donando sonorità nuove ai celeberrimi pezzi scritti dal buon Glenn. E allora via con "Can't Stop The Flood", seguita dalla meravigliosa "Higher Places" e da "Written All Over Your Face", tratte dall'ultimo, ottimo album di Hughes, "Songs In The Key Of Rock". Brividi su tutta la schiena quando arrivano "Medusa", "Wherever You Go" e "Seafull", con sapori molto settantiani (ricordate i "Trapeze")? "Coast To Coast" è splendida ed emozionante, anche se forse non al livello della versione presente nell'altro live di Hughes, "Burning Japan Live". Quando poi è il turno di far rivivere i Deep Purple, con "Mistreated" e "You Keep On Movin'", è il chitarrista JJ Marsh a salire sugli scudi, sfoderando una velocità, una tecnica e un'espressività impensabili. Eccezionale. Attenti, attenti... arriva "Gettin' Tighter", forse il pezzo più riuscito di questo live, grazie anche al suo stile inequivocabilmente funky, nel quale Hughes e il drummer Chad Smith duettano e mettono in mostra tutto l'amore che provano per le atmosfere funkeggianti. In particolare Smith si scatena e offre una prova di valore assoluto, mettendo a tacere chi dice che i Red Hot Chili Peppers non siano tecnicamente eccezionali. Per gli altri non si sa, ma Smith senza dubbio è uno dei migliori batteristi al mondo. Nel doppio cd c'è spazio anche per due bonus da studio, l'acustica "The Healer" e la funkeggiante (tanto per cambiare) "Change". Per quanto riguarda invece il DVD, la prima cosa che si nota è la strana ambientazione; Hughes non ha scelto le grandi platee stracolme di gente, bensì un piccolo club molto "intimo", con tappeti rossi e pareti coperte di stoffa, a creare un'atmosfera piuttosto insolita per un concerto rock. Buona l'idea, ma purtroppo si riscontrano alcune percche piuttosto "pesanti"... prima di tutto la pessima qualità video, inspiegabile con le moderne tecniche di registrazione, che compromette completamente la visione del DVD. Inoltre la scelta -alquanto discutibile- di inserire una schermata con il titolo del brano tra un pezzo e l'altro, "rompendo" di fatto la fluidità dello show. Anche i contenuti speciali si limitano a qualche intervista e nulal più. Insomma, dovendo scegliere tra CD e DVD non ci sono dubbi, molto meglio il CD, che tra l'altro, essendo doppio, contiene molti più brani del DVD.
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