BLOODTRUTH: Martyrium
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13/02/2019Vorace ed estremamente tecnico, ecco arrivare nel nostro stereo il secondo album in studio dei nostrani Bloodtruth. Brutal death metal che ci si conficca nella testa e che lascia tramortiti, mazzata tra capo e collo che non lascia scampo e che indubbiamente mostra un’elevata dose di competenza strumentale. La band ricorda le sfuriate di Origin, Nile e dei conterranei Hour of Penance. Non a caso vi abbiamo citato gli statunitensi amanti dell’Egitto, perché in più punti si intravedono sfumature epiche ed oniriche. Aspetti interessanti sui quali la band crediamo potrebbe lavorare, tonalità che donano una certa atmosfera e che, allo stato attuale, restano però solo accenni. La preponderante presenza della violenza death metal e la sete di sangue non lasciano il tempo a divagazioni, treno in corsa che tutto travolge e che, metaforicamente, avanza in linea retta, mostrando poi di sé solo delle brevissime espressioni suggestive. Il disco è tracimante di vigore e forza, urla che trafigge e che raggiunge l’obbiettivo di essere incisivo. Ci piacerebbe vedere approfonditi gli elementi epici, crescendo di cui si sente la necessità, se non altro per valorizzare espressività ricche di magia ed ora rimasti solo accenni incastonati nella dura pietra del death metal. Mezz’ora abbondante che ci lascia senza fiato, artigli taglienti che lacerano e che lasciano provati, lotta che tutto soffoca e che diventa ostica per la maggior parte degli ascoltatori. Stiamo parlando comunque di un disco dalle facce brutal, a cui non tutti sapranno resistere, onda d’urto che richiede un’abitudine per essere assimilata. Gli acustici arpeggi di chitarra e le voci di sottofondo creano effetti interessanti e da sviluppare nel proseguo della carriera.
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