HUGHES, GLENN: FIRST UNDERGROUND NUCLEAR KITCHEN
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19/05/2008Titolo emblematico questo del nuovo Glenn Hughes e che conferma lo stato di grazia che il nostro vive da tempo a questa parte. Pur non all'altezza del precedente 'Music For The Divine' che si differenziava per un mood più introspettivo ed arrangiamenti sopraffini, 'F.u.n.k.' è un signor disco che mette completamente a nudo l'altra ispirazione principe dopo il blues che da sempre tengono in fermento il talento del cantante/bassista inglese. Qualità dei brani alta, prestazione vocale come sempre eccezionale ed un insieme di musicisti perfettamente inglobati nelle dinaniche e nelle sfumature sonore del lavoro. Poco male, direte voi. L'unico appunto da muovere al disco è quello di dovere reggere il confronto con il predecessore, ma trattasi di un "difetto" indiretto e casuale perché qui io fa davvero ugualmente sul serio. "Love Communion" è strepitosa nel suo incedere ora ritmico, ora delicatamente notturno, così come "Satellite", sognante ballad atmosferica. Poi si viaggia quasi sempre con il culo alzato dalla sedia grazie ad una sezione ritmica plastica ed irrequieta che detta tempi danzerecci e, tu guarda caso, funky con un Chad Smith che va a nozze e ci dona una prestazione superlativa. In tal caso l'iniziale "Crave" e la title track spadroneggiano e mostrano i muscoli. La produzione è pulita e si assesta su livelli altamente professionali e se si soprassiede sulla copertina alquanto anonima fa la sua porca figura anche la confezione. Un disco funk rock a tutti gli effetti, quindi, impregnato di tinte seventies, ma che suona assai moderno. E lo fa dannatamente bene.
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