SAXON: Carpe Diem
data
07/02/2022Cosa mai si potrà dire del nuovissimo disco in studio dei gloriosi Saxon? Sono uno stendardo del metallo britannico, e per l'ennesima volta dimostrano che il ruolo a loro attribuito non è stato affatto regalato, ma guadagnato un centimetro alla volta "in trincea", in studio o sulle assi del palco, dove i nostri rimarranno (come ha recentemente dichiarato Biff Byford), senza nessuna intenzione di smettere, fino a che non esaleranno l'ultimo respiro. Non aspettiamoci quindi nessuna novità nel poderoso hard'n'heavy del gruppo, sia dal punto di vista stilistico, sia da quello qualitativo: 'Carpe Diem' non è neanche lontanamente un capolavoro, ma un lavoro di buon mestiere che dimostra per l'ennesima volta il carattere, la salute e la verve del combo guidato dalla potente voce dell'immarcescibile leader Byford. Senza scadere nella glorificazione aprioristica perché "sono i Saxon" cosi come nello sfottò gratuito perché "con tutte le nuove leve che ci sono siamo ancora qui a dare attenzione a questi dinosauri", non si può non riconoscere la bontà di pezzi scritti ancora da gente che crede in modo "palpabile" nella propria musica: tracce come l'epica e malinconica "The Pilgrimage" (una spanna sopra le altre), la sentita "Remember The Fallen", l'enfatica "My Lady In Grey" o la conclusiva "Black Is The Night" sono infatti veramente riuscite, e si alternano a pezzi solo gradevoli come "Super Nova" o "All For One". Potenti ma "piatterelle" sono invece "Age Of Steam" e "Dambusters", che passano nell'indifferenza generale senza suscitare particolare entusiasmo. La produzione massiccia e cristallina di Andy Sneap e una prestazione impeccabile di tutta la band (sugli scudi la coppia d'asce Quinn/Scarratt) completano un lavoro che sicuramente ogni amante della band aggiungerà sullo scaffale insieme a tutti gli altri che lo hanno preceduto pur non essendo, oggettivamente, nulla di trascendentale. Inossidabili Saxon!
Commenti