HODSON: THIS STRANGE WORLD
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12/07/2004Attendevo con ansia il debutto discografico degli Hodson, band guidata dall'omonimo keyboards player inglese, già conosciuto per le sue collaborazioni con i Ten di Gary Hughes ed in particolare Bob Catley, di cui ha scritto e composto l'ultimo acclamatissimo album "When Empires Burn". Proprio al cd appena enunciato è possibile accostare lo stile sonoro e musicale di "This Strange World", il quale vede Paul Hodson calarsi, con risultati più che convincenti, anche nei panni di main singer. Ma sono soprattutto le tastiere epiche ed imponenti a ricordare l'inconfondibile tocco dell'artista inglese, che affiancato anche in questa occasione dal bravo Vince O'Regan (Bob Catley, Pulse) alla chitarra, è riuscito a sfornare nove tracce di sicuro valore, assolutamente appetibili per tutti gli amanti dell'hard pomposo inglese in pieno stile Ten. Le tematiche affrontate all'interno dell'album sono in gran parte improntate al tema delle guerre odierne, affrontate da Paul con sguardo critico e riflessivo, ed accompagnate da soluzioni musicali mai scontate e capaci di focalizzare i difficili scenari di tale tipo, sempre avvolti da una preponderante cupezza di fondo. Le linee melodiche intelligenti e compiaciute dimostrano una maturità compositiva assolutamente elogiabile, mentre un unico piccolo neo individuabile all'interno dei vari brani riguarda la prolissità di alcune parti strumentali, le quali rischiano sporadicamente di far svanire il pathos emotivo evocato dalle tirate parti cantate. Ma non sono comunque dettagli come questi a scalfire il valore assolutamente indiscutibile di un cd come quello in questione, capace di mettere in mostra doti tecniche invidiabili, e soluzioni strumentali ineccepibili. Poco altro rimane da aggiungere in sede di recensione, se non che è stato davvero gratificante veder tramutarsi in realtà tutte le più rosee aspettative presenti nell'immaginario del sottoscritto, il quale altro non poteva sperare se non vedere ripreso e continuato il discorso interrotto all'interno dello stupendo "When Empires Burn". Io ci credevo, e non sono stato deluso. Grazie Paul.
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