HELL IN THE CLUB: Let the Games Begin
data
14/02/2011Enorme. Questo disco è veramente enorme, sontuoso, potente, melodico, insomma perfetto. Hard rock allo stato brado, difficile trovare similitudini precise con altre band, forse Warrant, Trixter, Southgang, o Skid Row nei loro momenti di grazia, la melodia dei Kiss, l'attitudine dei Motley Crue ed un attimo di Crashdiet periodo serio (Dave Lepard era per intenderci), ma non sono comunque gli accostamenti migliori o più appropiati, era da tempo che non si sentiva un prodotto dove tutto è al posto giusto ed al momento giusto! Dalla produzione alla qualità immensa dei brani nonché delle capacità tecniche dei quattro ragazzi si rasenta la perfezione se poi consideriamo la voce di Dave Moras che è ottima in tutto, non urlata, con una pronuncia inglese finalmente non broccolinata. Insomma, siamo a cavallo. Medesime sensazioni si erano avute l'anno scorso con i Treat e Unruly Child per avere raggiunto il risultato di concludere un album colmo di brani uno più bello dell'altro, gli Hell In The Club ci arrivano vicini, riescono a mantenere altissima l'attenzione ed il livello. Questa band è una sorta di supergruppo italico nato dalla fusione tra il cantante degli straordinari Evelking (lontani come genere, ma vicini negli episodi più melodici delle loro composizioni), e la sezione ritmica dei Secret Sphere (Andy Buratto e Fede Pennazzato), mentre alla chitarra troviamo l'unico essere a piede libero, tal Picco. Look perfetto, attitudine da vere rock star, ci fanno soffrire con brani come "Since You're Not Here", oppure ballare con la riuscitissima cover di Cat Stevens "Another Saturday Night", sbraitare il ritornello di "On The Road", piangere sulle note della struggente "Star", "Rock Down This Place" che ha un inciso da Oscar e una strofa tirata che è veramente un pugno nello stomaco. Quanto sopra sono alcuni esempi perché questo è un disco onestamente devastante, sembrano sparati fuori dal Whisky a Go Go, oppure dall’FM Station del Sunset Blvd e proiettati in questo secolo, loro vi ci sono subito abituati aggiornando un attimo il suono e spaccandoci le ossa, un vero numero uno che fila diretto verso la palma delle migliori uscite del 2011 anche se siamo solo all'inizio, ma fra undici mesi non ce ne si dovrà dimenticare di questa creatura. E' un imperativo!
Commenti