AERODYNE: Breaking Free
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02/01/2018Nel momento in cui lo sleaze rock dell'area nordica sta attraversando un momento interlocutorio arriva una ventata di dinamismo dagli Aerodyne con la loro proposta sulla falsariga di act quali Hardcore Superstar, Crashdiet e volendo i Crazy Lixx di inizio carriera, quelli più ruvidi con qualche accenno di metal tipico degli eighties che ci non sta affatto male aggiungendo così un tocco personale al loro sound. Se i primi due brani sono emblematici del loro stile che mescola street e punk californiano con testi alquanto sfacciati la successiva title track, una scheggia impazzita di rock 'n' roll metallizzato che rimanda ai Motley Crue ci prende a schiaffi mentre "Aerodyne" presenta un approccio più vicino all'hard rock. I musicisti non spiccano per particolare tecnica individuale ma sono sempre sul pezzo e fanno della compattezza la propria arma vincente; tutt'altro che disprezzabile si dimostra la voce di Daniel Almqvist anche se forse ci saremmo aspettati un pizzico di cattiveria e di veleno in più come da tradizione sleaze ma non ce la sentiamo di avanzare particolari critiche da questo punto di vista. L'ascolto degli altri brani non fa altro che dare conferma alle positive impressioni iniziali con "Until You're Gone" e "Setting Hell On Fire" che potrebbero far scatenare l'headbanging sfrenato; colpisce in particolare l'assenza di una ballad nei dieci pezzi di questo esordio discografico, l'illusione è data dalla traccia finale "Back To Back" che dopo l'iniziale arpeggio che farebbe intravedere uno sviluppo dolce si produce invece in una serie di riff d'assalto, caratteristica che non viene mai meno in questa release. Pur non dando vita a qualcosa di particolarmente innovativo, questa band esordiente riesce a far colpo producendo un sound tanto sfacciato quanto essenziale capace di garantire un coinvolgimento nella maniera più assoluta.
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