GUNS N' ROSES: APPETITE FOR DESTRUCTION
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27/04/20041987: il mondo del rock viene letteralmente sconquassato dalla pubblicazione di questo "Appetite For Destruction", debut album di cinque capelloni americani arrabbiati col mondo intero. E' proprio di rabbia che bisogna parlare, ascoltando il succedersi di pezzi feroci e "cattivi", di testi violenti al limite dell'accettabile, delle urla allucinanti di Axl Rose. Impossibile rimanere insensibili davanti a un lavoro di questo genere: o lo si ama, o lo si odia, e quale che sia il sentimento scelto, verrà applicato senza ripensamenti anche all'intero gruppo. I Guns n' Roses, un mondo di contraddizioni, di droga, di alcool, di abusi, ma soprattutto di canzoni indimenticabili, con uno stile personale che ha preso in prestito le sonorità di Aerosmith e AC/DC... e le ha rivitalizzate. E allora ecco spiegata l'incredibile carica di "Welcome To The Jungle", con quegli acuti impossibili, quella voglia di spaccare tutto, liberata, attraverso le casse, dalla chitarra di Slash. Non ci sono cali, tutti i pezzi urlano qualcosa di importante, spingono l' ascoltatore senza fiato in una spirale di ironica violenza attraverso capolavori quali "It's So Easy", "Nightrain", "Mr. Brownstone" e la famosissima "Paradise City". Poi, con "Sweet Child O' Mine", qualcosa cambia. Non è una ballad, ma ci si avvicina, la rabbia scompare per lasciare spazio a quell'intenso romanticismo che ritroveremo sempre più spesso nei successivi lavori di Axl e soci. In ogni caso, un altro gioiello. "You're Crazy" subito ci riporta alla rabbiosa realtà, in un susseguirsi di suoni duri e potenti, di velocità e di parole molto, molto graffianti. Chiude il disco "Rocket Queen", forse il brano più complesso dell'intero album, piacevole antipasto, in alcuni punti, di quello che sarà il secondo "Use Your Illusion", con le sue costruzioni sonore curiose e intriganti.
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