GUN BARREL: BATTLE-TESTED
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16/11/2003Con questo lavoro i Gun Barrel ci propongono una "summa" di vari generi, una miscela ben equilibrata e ricca di sorprese. Si apre con la title-track, pezzo esplosivo e coinvolgente, ricco di influenze proveniente dal metal massiccio degli anni '80, per proseguire con "We Believe In Nothing", travolgente nelle sue reminescenze hard rock. "My Last Ale" incanta presentandosi come una ballad ritmata e malinconica, con arie tra il celtico ed il rock, mentre "Roll Of The Dice" rilancia in pista con le sue ritmiche scandite in un hard rock degno delle scuole '70-'80. "Rebel Tune" è massiccia, quasi imponenete, liberatoria nell'urlo del chorus, e spiana la via a "Lonely Rider", pezzo vicino al new wave della metà degli anni '80 Il giro di boa di metà album è affidato a "Party In The Hall Of Fame", un rock puro distorto al punto giusto, vagamente motorhead-style. "Lover Like A Gun" è un altro pezzo rock, allegro, duro e diretto, uno dei punti di forza dell'album, mentre "Scream Of The Killer" si rifà ad un'aggressività da heavy primi anni '90. "The Raven" gira la prua verso il lato più oscuro del glam,quel lato così vicino all'hard rock che i Gun Barrel sembrano tanto amare, e "Save My Heart From You" conferma questa tendenza, riprendendo ritmiche allegre e coinvolgenti da primi anni '80. "Death Knell Dance", infine, chiude l'album in maniera egregia, lasciando presagire un roseo futuro per il gruppo. Oltre ai già citati Motorhead, sono evidenti influenze che spaziano dagli Iron Maiden ai Judas Priest, passando per Alice Cooper, Ac-Dc e Kiss, classici del rock come Springsteen ed Elvis.
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