GUERNICA: GUERNICA
data
16/03/2006Premessa: i Guernica andrebbero supportati anche solo per i testi che scrivono. Non tanto per quello che dicono (anche...), ma per la raffinata attenzione lessicale e per l'uso consapevole e corretto della lingua Italiana. In questi tempi in cui l'Italiano viene violentato quotidianamente da televisione e da (pseudo) cantanti vari, sentire una band che dedica una cura così profonda al testo è una boccata d'aria fresca. Detto questo, i Guernica stupiscono anche per la loro interessantissima proposta musicale. Un rock piuttosto pesante in alcune parti, più acustico in altre, caratterizzato dal bellissimo timbro vocale di Tony D'Alessio (che a tratti ricorda tantissimo Francesco Renga) e dalla tecnica sopraffina di tutti i musicisti. In un'intervista rilasciata ad Hardsounds la band negava di ispirarsi ai Timoria, dicendo che le influenze erano ben altre. Ma non c'è niente da fare: consapevolmente o meno, molti brani richiamano fortemente lo stile della band bresciana. Bisogna però dire che le qualità tecniche e gli arrangiamenti dei Guernica sono nettamente superiori. Spazio allora a brani rabbiosi come l'opener "Picasso", o a raffinatezze acustiche come "Les Yeux"; a canzoni con finali inaspettati ("Ferito"), o a vere e proprie perle di poesia ("Adenocromo"). Qualche difetto c'è (com'è normale che sia) e a volte lo si può identificare proprio nell'eccessiva ricercatezza della band. Ogni tanto un po' di semplicità in più non guasterebbe... ma sono dettagli, i Guernica vanno ringraziati per aver dato al rock "made in Italy" un prodotto assolutamente fresco e godibile.
Commenti