SARDONIS: II
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12/07/2012In questo pezzo di plastica lucente si racchiudono oltre otto lustri di ciò che il metal estremo è riuscito ad esprimere in tutte le sue diverse sfaccettature: sludge, doom, death, black, thrash, funeral doom, industrial; rigorosamente strumentali (e già qualcuno potrebbe storcere il naso), ma vi assicuriamo che la mancanza del cantato non si avverte affatto perchè i belgi non sono avari di cambi di marcia, di soluzioni e di varianti. Esordiscono con un funeral doom dal sound di chitarra industrialoide con "Burial Of Men" che tenta di aggrapparsi alla vita accelerando il ritmo (passando a sonorità sludge nella parte centrale del brano), ma finisce per perire sotto i colpi della reiterata lentezza. Virano verso un thrash/death primordiale in "Warmonger" dove fondono il sound di chitarra a là Mortician con il grezzume degli Autopsy/Destruction; si dilettano a coverizzare Black Sabbath e Cathedral con piglio sludge che rende "The Drowning" più moderno nel sound. Echi di epiche battaglie vichinghe dal sapore Unleashed in "Emperor" ed in "The Torch And The Bearer"; e ce n'è anche per gli amanti del black epico che ha avuto nei Bathory di fine carriera tra i suoi padrini "Aftermath Of Battles". In conclusione, né vocals, né un assolo, ma tonnellate di riff per tutti i gusti. Un monolite greve, impetuoso e mai banale.
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