GRAVE DIGGER: LIBERTY OR DEATH
data
17/01/2007I tedeschi Grave Digger aprono il nuovo album proseguendo il nuovo corso intrapreso con "The Last Supper": non più concept basati sulla narrazione lineare di una storia, ma piuttosto dischi "di concetto". L'idea protagonista è questa volta la volontà di combattere per un ideale, "libertà o morte", per l'appunto: per dipingere il loro arazzo, Chris e soci hanno scelto dieci esempi storici (dalla rivoluzione francese alle battaglie dei gladiatori ed altro ancora), o meglio undici, considerata la bonus track presente sull'immancabile edizione limitata. Lo stile è quello ormai noto e facilmente riconoscibile, un Heavy classico di evidente matrice teutonica ottantiana; rispetto agli ultimi lavori dei "becchini", nello specifico, si tratta di un breve passo indietro, verso le cupe sonorità di "The Grave Digger": del disco del 2001, che prendeva spunto da racconti e poesie di Edgar Allan Poe, recuperano l'aria pesante e malata, sfruttando però una composizione meno oppressiva. In questo senso ricordano vagamente "Heart Of Darkness" (1995), pur se nel complesso "Liberty Or Death" risulta essere un album più corposo e maturo. Assolutamente da segnalare "The Terrible One", un anthem da live act, e la splendida "March Of The Innocent", struggente rappresentazione degli Ebrei morti nei campi di sterminio nazisti.
Commenti