FUROR GALLICO: Dusk Of The Ages
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22/03/2019Torniamo a parlare dei Furor Gallico, italici alfieri di un folk metal ruvido e capace di essere evocativo ed elegante in più punti. Nessuna vanità tecnica e neppure divagazioni ludiche che molte volte lasciano cadere nella baldoria fine a se stessa il genere. 'Dusk of the Ages' continua sulla via percorsa dai due precedenti dischi degli artisti, affinando ancor di più le strutture, introducendo un’interessante voce femminile. Quest’ultima si sposa perfettamente con gli strumenti folk, mescendosi alla voce maschile che divede le proprie anime in serenità e più estremo black metal. Due voci “soavi” quindi diventano protagoniste, inframmezzate dalla rabbia ad esaltarne la raffinatezza e delinearne i contorni. Fate danzano su specchio d’acqua, centauri corrono verso una battaglia. Epici crescendo, intrecci di strutture mai come oggi intricate. Possiamo sbilanciarci dicendovi che 'Dusk of the Ages' è il full-length più maturo dei Furor Gallico. Il lavoro delle voci e l’armonia che ne scaturisce con gli strumenti è perfetto, chitarre pennellano armonie luminose, rilasciando adrenalinici assoli che toccano il concetto di heavy. Il pagan prorompe con vigore, cavalcata travolgente che ci rincuora con sussurri acustici e poi fa sentire il proprio passo pesante con la presenza metal. Echi dal passato, nostalgia che si trasforma in speranza, disco che non rivoluziona la scena ma riesce con passione a coinvolgere. Pezzi ben fatti, mai banali, questa volta più raffinati non solo grazie alla novità della presenza femminile. La via intrapresa è di coerenza e riflessione profonda nel filone folk, senza ammiccamenti al certamente più allettante (per le tasche) giubilo.
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