FUROR GALLICO: Future To Come
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19/04/2024Sono già trascorsi cinque anni da quando i Furor Gallico hanno pubblicato l'album "Dusk Of The Ages", un disco che li ha fatti crescere parecchio in termini di notorietà ma ecco che la band pubblica il suo successore, intitolato "Future To Come". Non si tratta di un vero e proprio concept-album, ma in qualche modo la maggior parte delle canzoni sono basate sul tema della redenzione. A livello di line-up, viene "promosso" come membro ufficiale Massimo Volontè, che già aveva collaborato con la band con i suoi flauti e strumenti vari, mentre le voci femminili sono affidate anche stavolta a Valentina Pucci. La band conferma di possedere varie anime nelle sue corde, passando da una base melodic death ad inserti folk, d'ispirazione celtica, irlandese e bretone, con l'utilizzo dell'arpa, del violino e di tanti altri strumenti. Ci sono dunque tracce più aggressive, come "Call Of The Wind" o "Faith Upon Lies", dove il cantato di Davide Cicalese è in growl, rispetto ad altre più eteree e melodiche, quali "Birth Of The Sun" e la titletrack, dove il cantato è invece in chiaro. Un po' più articolata "Black Skies", che parte aggressiva ma lascia spazio ad un lungo intermezzo folk strumentale. Viene mantenuta pure la tradizione di un brano con testo in italiano, che in questo caso è la conclusiva "Anelito", peraltro anche questa interpretata con extreme vocals. Nel complesso "Future To Come" è un buon disco che, per quanto non presenti particolari soluzioni o novità rispetto al passato, è ben interpretato e rispecchia la maturità artistica ormai raggiunta dalla formazione lombarda. Manca forse qualche brano in grado di emergere in modo particolare (come poteva essere "Canto d'inverno" nel disco precedente), ma un po' tutta la tracklist riesce ad essere coinvolgente, perchè la band riesce a far immergere l'ascoltatore nel suo universo sonoro, tra atmosfere magiche, paesaggi incantati o profondi momenti di riconciliazione con la natura, in uno stile dove i diversi elementi risultano sempre ben equilibrati tra loro. Chi li segue e li apprezza, non dovrebbe dunque rimanere deluso da questo loro nuovo lavoro.
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