FUCKVEGAS: FUCKFUCKVEGAS
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19/05/2007Apprezzo sempre chi ha voglia e si sforza di sperimentare, anche perchè, dopo ormai quarant’anni di musica “dura”, credo sia l’unica via rimasta per far sì che l’attenzione rimanga alta e non si scada nel classico già sentito. I Fuckvegas (un nome che già trasuda psichedelia da ogni lettera) arrivano all’esordio con una chiara volontà di uscire dagli schemi e di cercare in qualche modo di spiazzare l’ascoltatore, senza tuttavia estremizzare la loro proposta e risultare ostici. Troviamo quindi un mix di stoner classico e psichedelia malata piuttosto interessante, anche se, devo ammettere, non tutto contribuisce alla buona riuscita del disco. Il tutto si apre con “Fu”, un trascinante rock’n’roll, veramente un’opener azzeccata, che sono sicuro funzioni altrettanto bene in sede live. La successiva “You Fall Alone”, dai ritmi più blandi, è sicuramente l’episodio che meno mi ha esaltato e, a mio parere, meno riuscito. “Drop A Line” e “3 Years Hold” sono due composizioni lunghe e mastodontiche, le due tracce in cui più si sente l’influenza Doom grazie alla loro ossessività ed alle atmosfere inquietanti (in alcuni casi mi son venuti a mente gli Ufomammut). Da “The Real Show” traspare un’attitudine rockeggiante molto più scanzonata, ottima anche per smorzare la tensione, mentre il tutto si chiude con un altro breve pezzo tirato dal riff molto potente, “I Didn’t Mean It…It’s A Crime”. Non è un lavoro che stravolge le sorti della musica, questo mi sembra giusto chiarirlo; soprattutto la voce non mi ha convinto granchè, anche se in effetti è un genere che da quel punto di vista non esige molto, tant’è che questa piccola critica non incide poi così tanto sul giudizio finale; ad ogni modo, chi è appassionato delle derivazioni settantiane riproposte in chiave più distorta e pazzoide, sa di cosa si parla e potrà trovare in “Fuckfuckvegas” un approdo sicuro e interessante.
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