FROM THE INSIDE: FROM THE INSIDE
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12/09/2004E' oramai risaputo il fatto che la nostrana Frontiers, di tanto in tanto, riesca ad accapparrarsi i servigi di alcuni tra i più importanti nomi del panorama rock mondiale, offrendoci così in pasto, nella grande maggioranza dei casi, album di innegabile valore, i quali difficilmente avrebbero potuto vedere la luce sotto il marchio di qualche major, sicuramente più impegnate a rosicchiare il seguito delle tendenze moderne che non ad offrire cd di qualità elevata. Ed è proprio in questo quadro che si va ad inserire il progetto From The Inside, caratterizzato dalla presenza dietro ai microfoni del mitico Danny Vaughn, nome imprescindibile per tutti gli amanti del rock e della melodia, e conosciuto ai più per la sua militanza in acts come Tyketto e Vaughn. Ma non solo: dietro al monicker From The Inside si nasconde anche il nome di Fabrizio V.Zee Grossi, bassista e produttore già alle prese con altre uscite Frontiers come Over The Edge, Vertigo e Perfect World, tutte incentrate su alcuni tra i più importanti vocalists del panorama musicale, rispondenti ai nomi di Joseph Williams, Kelly Hansen e Mickey Thomas. Proprio a queste già edite proposte è possibile accostare lo stile musicale e sonoro del cd in questione, composto in concomitanza sia da nuove tracce scritte appositamente dal nostrano Fabrizio, sia da cover rielaborate per l'occasione in una veste completamente nuova, compatibile con il melodic rock tipico della label partenopea. Tutti i musicisti coinvolti hanno offerto un valido apporto nelle registrazioni dei vari brani, apportando elogiabili performance sia dal punto di vista tecnico che da quello del semplice gusto musicale, fornendo così al bravo Danny la possibilità di esprimersi al meglio delle sue possibilità. Inutile aggiungere che il risultato è ovviamente di primo piano, complici una serie di brani vincenti sia dal punto di vista emotivo che compositivo, capaci di ammaliare già ad un primo ascolto e unici nell'offrire momenti di intrattenimento assolutamente piacevoli. E' anche vero che qua e là è possibile individuare qualche piccola pecca, prima tra tutte la resa sonora della batteria in sè (caratteristica comune anche agli altri simil progetti sopracitati), ma non elogiare il grande valore di un disco come questo sarebbe cosa stupida e deprecabile vista la fantastica dose di elementi positivi ivi contenuti, primo tra tutti la presenza di una delle più belle ed espressive voci di sempre. Grazie Danny per queste grandi interpretazioni, e grazie cara Frontiers per tali incomparabili e brillanti gemme, davvero perfette per arricchire ulteriormente la nostra compiaciuta collezione.
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