FATAL SMILE: NEO NATURAL FREAKS
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20/10/2006Arriva dalle terre scandinave questo quartetto dedito ad un hard-rock ruvido e dalle tastabili influenze street, uscito alla ribalta per la seconda volta nel 2006 in corso grazie al qui discusso cd "Neo Natural Freaks" (rilasciato dalla label transalpina Bad Reputation), il quale fa da seguito al debut "Beyond Reality" del 2002. Il primo elemento che stupisce nel cd in questione è un lavoro di produzione incisivo e particolarmente curato, capace di restituire un sound compatto ma soprattutto al passo coi tempi, elemento che riesce nel difficile compito di rendere le sonorità dei Fatal Smile attuali senza snaturarle delleproprie influenze maggiormente classiche. Questa caratteristica permette ai tredici brani contenuti in "Neo Natural Freaks" di riuscire a convincere relativamente alla propria bontà già ad un primo ascolto, risultando frubili e assimilabili senza grossi problemi. Dal punto di vista dei riferimenti ci troviamo di fronte ad un gruppo i cui echi sonori si rifanno a tratti a nomi quali Skid Row e Hanoi Rocks, il tutto miscelato qua e là grazie ad aperture musicali ed attitudinali già intraviste nella proposta dei Black Label Society. Anche dal punto di vista tecnico il quartetto dimostra di saperci chiaramente fare, sciorinando una serie di esecuzioni pulite e di buon gusto mai tronfie di (in questo caso) inutili virtuosismi accessori. Per quanto concerne il lato più squisitamente qualitativo del songwriting posso affermare di avere a che fare con composizioni magari poco originali ma indubbiamente di buon gusto, le quali giocano gran parte del proprio appeal sulle ritmiche granitiche ad opera dell'axeman "Y" (nome particolarmente strano, non c'è dubbio) e sulle graffianti parti vocali del singer H.B. Anderson. Il mio suggerimento finale è quello di porgere almeno un minimo della vostra attenzione dei confronti dei Fatal Smile, un quartetto che al netto di novità stilistiche d'avanguardia si è reso fautore di una buona prova di hard-rock senza fronzoli o compromessi, il quale potrebbe indubbiamente appagare l'appetito dei fans dei nomi di riferimento già citati in precedenza. Forse qualche inserto maggiormente melodico nei chorus avrebbe reso questa uscita un must assoluto dell'anno in corso, ma anche così il pollice per i guys svedesi risulta assolutamente alto.
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