FALL OF ECHOES: RED TREE
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11/10/2006Avevo da poco recensito il gruppo degli Orphan Project (di cui Shane Lalkford era la mente) che scopro che non produranno più dischi sotto quel moniker ma, grazie alla sinergia fra Shane e Rob Perez, nasce comunque una nuova realtà musicale a nome "Fall Of Echoes" (FOE). Rispetto al precedente progetto le divergenze sono molte: se gli OP partivano da una base prog rock, nei FOE abbiamo un sound molto più diretto, spogliato interamente della componente progressiva. Il risultato, a mio avviso, è un cd altalenante in cui si succedono canzoni di spessore ad altre che sembrano semplici riempitivi: musicalmente poi le direzioni intraprese risultano particolari e discontinue, tali quindi da non rendere possibile un'univoca catalogazione del disco; nel corso delle dodici tracce si passa infatti da song dal sound grezzo ed impastato alla Zak Wilde (vedi l'opener "Groaning") per poi approdare a lidi più intimistici ("Little Girl Lost" e "She Fits Well"). Le buone idee sembrano esserci anche se, a parte la già citata opener, non ci sono altre canzoni il cui songwriting sia memorabile: un vero peccato visto che le capacità tecniche ci sono e con un po' più di lavoro sulle singole songs saremmo qui a parlare di tutt'altro disco. Il mio discorso deve però essere di aiuto alla band per uscire, nel prossimo futuro, con un disco che mi faccia ricredere: io lo spero vivamente e sono già qui ad aspettare il loro prossimo passo...
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