FALCONER: NORTHWIND
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10/11/2006“Northwind embrace me, as I face the horizon..” Sono questi i primi versi scanditi dalla voce di Mathias Blad che riscaldano il cuore grazie alle prime note di “Northwind”, nuovo lavoro degli svedesi Falconer che segna il ritorno nella band del singer che ne rese celebri i primi due lavori in studio. Una voce, quella di Mathias, tanto calda ed “avvolgente” che è stata in grado di caratterizzare l’omonimo disco d’esordio e lo splendido “Chapters From A Vale Forlorn” vedendosi poi allontanare dalla band per la sua impossibilità nel suonare live costantemente, essendo principalmente impegnato come attore di musical. Ma il suo sostituto, il seppur bravo Kristoffer Göbel (Destiny), non ha mai saputo avvicinarsi alle sue linee vocali, essendo principalmente un cantante Power Metal, e di riflesso ha orientato il sound dei Falconer su lidi più veloci e consoni alle sue corde. Ma evidentemente nella testa di Stefan Weinerhall, leader e fondatore della band, qualcosa deve essersi mosso. Probabilmente il bisogno di suonare live (anche se, diciamocelo, venti date dal 2004 non è che siano molte a questi livelli) è passato in secondo piano rendendosi anche conto dell’allontanamento di una buona fetta di pubblico. E così rieccoci qua, con un prodotto tutto nuovo ma che sa anche di “vecchio”. Il sound dei Falconer dà tutta l’idea di essere tornato ai lidi originari con brani che trasudano folklore da ogni nota come nella veloce titletrack, in “Tower Of The Queen”, nella romantica “Long Gone By” o in “Himmel Så Trind” senza dimenticarsi del proprio lato più legato al Metal con brani più aggressivi come “Spirit Of The Hawk” e “Perjury And Sanctity” o a nelle cadenzate “Waltz With The Dead”, “Blinded” e “Catch The Shadows”, con uno dei ritornelli più piacevoli dell’intero disco. Un ritorno autorevole che fa di “Northwind” un disco di qualità soffermandosi però su di una lunga serie di brani piacevoli che raramente riescono nel compiere il passo verso lidi più blasonati. Un come-back che farà felici i fans della band, me compreso, e che scaccia le ombre che insidiose si stavano addossando sopra il nome dei Falconer. Adesso è di nuovo lecito aspettarsi il passo che conta.
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