EVERLASTING: March Of Time
data
28/03/2014Degli Everlasting (band russa del roster della Solitude Prod e dedita ad un funeral doom lento, minimale ed oppressivo), non si riesce a trovare nemmeno la pagina facebook, così come qualsiasi altra notizia nel mare magnum di internet se non qualche scarna info sul bandcamp della Solitude Records. Come nell'ormai consolidata tradizione del genere in questione, i brani sono lunghi, lenti, monocordi e ripetitivi; ma è proprio nella reiterazione dei passaggi che si estrinseca l'abilità della band che rifugge dal renderli asfissianti, aggiungendo strati su strati di sensuali e toccanti melodie di tastiere che permettono di deviare dalla noiosa ridondanza (ad libitum) della stessa struttura. Considerando che la band non utilizza il basso (se non fosse stato scritto nelle info non ce ne saremmo accorti), riescono persino ad inserire una sfuriata black metal nel bel mezzo del brano di apertura "Remaining In Ground", cosa piuttosto inusuale per una band funeral doom. Quattro brani per un totale di 50 minuti di musica (quasi un concept visto che le tracce che seguono sviluppano l'idea di quelle precedenti), potrebbero sembrare eccessivi per brani che tendenzialmente si avviluppano su sè stessi, come un anaconda quando cattura una preda e la porta all'asfissia, ma le melodie ne mitigano l'aspetto depressivo, pur restando il lato preminente che rappresenta l'inesorabilità del passare del tempo. Produzione alquanto piatta ed ovattata, una migliore gestione dei suoni degli strumenti avrebbe potuto dare maggiore qualità al disco. Questo lavoro ha la capacità di spegnere il sole in una giornata splendente, così come ogni residua speranza di vita.
Commenti