EHNAHRE: THE MAN CLOSING UP
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16/09/2008Arrivano al debutto gli statunitensi Ehnahre, band di recente formazione che vede all’interno dei proprio ranghi personaggi in giro da parecchio nella scena sperimentale metal americana; il platter è un concept in cinque parti, corrispondenti ad altrettante canzoni (anche se chiamarle così è riduttivo), ispirato ai testi del poeta Donald Justice. Partendo dal fatto che al giorno d’oggi è veramente difficile essere ‘sperimentali’ (ormai pochissime band possono fregiarsi realmente di questa etichetta, e spesso solo vivendo di rendita), mi aspettavo un’opera quantomeno interessante viste le premesse, ma devo ammettere di essere rimasto parecchio deluso. I brani della band, lunghi ed articolati come prevedibile (e già la prevedibilità cozza con lo sperimentalismo, ma passiamoci pure sopra), sono un collage poco coerente di generi tra i più disparati, dal metal estremo al post rock; il tutto incollato e tenuto insieme con lo sputo, per un risultato parecchio sotto la media. Non ci sono neanche grandi idee da salvare, appare più che altro un tentativo di fare tutto, sulla carta, sfociando poi nel nulla, in pratica. Non ho dubbi che qualcuno apprezzerà lo sforzo, e non escludo nemmeno che i cinque ragazzi possano migliorare. Per ora non ci siamo.
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