ERIK JAYCE LANDBERG: GOOD SLEEPLESS NIGHT
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17/03/2010Si riaffaccia sugli scaffali con questo 'Good Sleepless Night', dopo solo un anno dalla sua release di debutto 'Break The Spell', il guitar hero neoclassico svedese Erik Jayce Landberg, e nuovamente, pur cambiando registro rispetto alla precedente uscita, non convince più di tanto. Spalleggiato anche questa volta dall'ex Malmsteen Goran Edman, Erik abbandona in parte la propria componente neoclassica, componente che aveva costituito la base per il proprio debutto, per esplorare i territori ora hard rock ed ora più classicamente heavy di scuola Ronnie James Dio, ma, purtroppo, il difetto che aveva penalizzato la sua prima release, la completa mancanza di ispirazione in termini di songwriting, torna subito ad affacciarsi dai solchi di questo cd. Molto bravo quando si lancia in soli da virtuoso, Erik perde di vista completamente l'obiettivo di realizzare buone canzoni e, a conti fatti, il songwriting dello svedese, infine, serve solamente come scusa per sterili masturbazioni chitarristiche. Neppure il buon Goran Edman (sostituito da Mark Boals nella traccia 8 "Invasion") riesce a dare un senso a questo album, costretto suo malgrado a cantare in linee vocali davvero poco azzeccate, in fin dei conti utilizzate solamente come pausa tra un solo e l'altro. Alla fine sono solamente tre le canzoni da promuovere nell'intero album, ovvero, ovviamente per quanto detto finora, le strumentali "Sun Dance" e "Abduction", e la ballad "The Thorns", quasi tutta a pianoforte. Landberg è bravo e molto con il proprio strumento, ma non riesce a fare convivere la propria anima da virtuoso con la necessità di costruire buone ed equilibrate canzoni.
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