ECNEPHIAS: NECROGOD
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01/06/2013Nuovo album per i lucani Ecnephias che, abbandonate almeno in apparenza le usuali tematiche legate all'occulto, si sono avvicinati a un immaginario pre-cristiano e politeista, dal bacino mediterraneo fino alle popolazioni pre-colombiane. Musicalmente avvertiamo una leggera differenza rispetto al passato: i brani sono ammantati di una pulizia incredibile (e qui si vede la sapiente mano di Dan Swano), pur mantendo lentezza e negatività, mentre la carica barocca di certi lavori precedenti qui è pressochè svanita, per lasciare spazio a pennellate orientali accostate a riff che richiamano il rock-metal di anni Ottanta e Novanta. L'opener "The Temple Of Baal Seth" rimanda ad Amorphis e Paradise Lost per la lenta compostezza dei tempi. Melodie belle, decadenti, piacevoli vocalismi puliti grazie alla possente voce baritonale di Mancan, un'anima oscuramente orientale come nei Tiamat dei bei tempi. Si sentono anche i Moonspell e i Rotting Christ nella maestosa title track, e quasi vengono omgaggiati nella bellissima "Voodoo". Coinvolgente anche la outro strumentale, con l'attacco stile Metallica anni Ottanta, con le inaspettate tastiere e l'atmosfera old school che la pervade. Un lavoro probabilmente fin troppo pulito, ma espressione di una band che ha raggiunto la maturità artistica e compositiva, che ha deciso di sbilanciarsi verso le atmosfere piuttosto a vantaggio della potenza. Pura raffinatezza, non fatevelo scappare.
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