DISARMONIA MUNDI: MIND TRICKS
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12/06/2006É un gradito come back questo dei Disarmonia Mundi, che a distanza di un paio d’anni dal sorprendente “Fragments Of D-Generation” tornano a riproporre il loro death melodico attraverso una decina di nuove canzoni. Ed a sfogare tutta l’energia di un death metal molto scandinavo chi troviamo ancora a reggere il microfono insieme a Claudio Ravinale? Ancora lui, Bjorn “Speed” Strid, a confermare che la sua partecipazione al disco precedente era molto più di una semplice comparsata. Squadra vincente dunque non si cambia, e nemmeno il modulo a quanto pare, dato che più o meno la formula sfruttata dalla formazione nostrana ricalca quanto fatto in “Fragments Of D-Generation”: i Disarmonia Mundi puntano tutto ancora una volta su un mix di ritmiche arrembanti e incontenibili parentesi melodiche, talvolta impreziosite ulteriormente da un uso sempre equilibrato delle tastiere. A ben vedere i Disarmonia Mundi non stanno creando nulla di particolarmente originale, e penso che onestamente siano anche i primi a rendersene conto, ma va comunque riconosciuta loro l’indubbia capacità di dar vita a brani di buona qualità, ottimamente strutturati e abili nel catturare l’attenzione dell’ascoltatore con soluzioni sempre affascinanti: è il caso ad esempio di “Celestial Furnace” e “Nihilistic Overdrive” con quei refrain orecchiabili e avvolgenti, o della tirattissima “Last Breed”, il pezzo più veloce del lotto. La partenza poi è di quelle che lasciano il segno, con la variopinta “Resurrection Code” e una title track avvincente, che ricorda molto da vicino gli In Flames più recenti. Insomma i Disarmonia Mundi, con la lezione nordeuropea pienamente assimilata, dimostrano ancora una volta di saperci fare, ma per il prossimo lavoro sarà lecito aspettarsi un deciso passo in avanti: sarebbe un peccato sprecare un talento lasciandolo fossilizzare.
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