DEVIANT PROCESS: Nurture
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09/11/2021Fan di Necrophagist e Obscura aprite bene le orecchie, ché questa roba fa proprio per voi. La scena canadese ci ha regalato tantissime band tech* e questi Deviant Process, pur non essendo al livello di altri nomi ben più blasonati, possono certamente dire la loro. Il pezzo d’apertura “In Worship, In Blood” ricorda molto i migliori Necrophagist. Superlativo il basso, una delle cose migliori di questo disco, che stilisticamente ricorda quello degli Obscura. Quello che colpisce è il perfetto equilibrio tra clean e distorto, che possiamo sentire in “Syrtis Magna” e “The Blesssings of Annihilation Infinite”, tra gli altri, con un lavoro eccellente degli axe-men, che a volte peccano della tendenza a voler inserire 2000 assoli a pezzo aka Sindrome dei Dragonforce* (“Emergence”). Perla preziosa “Asynchronus”, che paga tributo agli Atheist anni ’90, un piacere per le orecchie. La citata “Syrtis Magna” è un piccolo capolavoro, che ricorda i vecchi Opeth nei passaggi acustici e nelle splendide melodie malinconiche. Chiusura in bellezza con la cover delle leggende cult Obliveon, molto bella ma che non aggiunge nulla di particolarmente innovativo rispetto all’originale. Questo è il difetto di ‘Nurture’, volendone trovare uno: è un album molto derivativo ma di pregevole fattura. Dando un’occhiata alle uscite prossime della Season of Myst, (Cynic e Archspire su tutti) non è difficile capire il senso di questa operazione. Ma fa niente, è un disco di mestiere che un ascolto se lo merita tutto.
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