DETONATION: PORTALS TO UPHOBIA
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19/09/2005Tornano alla carica i Detonation a distanza di due anni dal clamoroso debutto “An Epic Defiance”, capace di spazzare via dalla faccia del mondo musicale tutti i cloni dei Dark Tranquillity e facendo rischiare pure a quest’ultimi di perdere la faccia. Il debut-album di questi quattro olandesi rappresentava un letale concentrato di swedish death prima maniera, privo di qualsivoglia contaminazione elettronica o modernismo ma che puntava tutto sull’impatto e la non indifferente tecnica strumentale dei componenti. Come lo stesso Koen mi aveva 'anticipato' in sede di intervista due anni fa, i Detonation non hanno avuto il minimo bisogno di rammollirsi, né tantomeno cercare evoluzioni forzate e poco sincere; “Portals To Uphobia” è un lavoro velocissimo e incredibilmente feroce. Ciò nonostante la band non si è adagiata sugli allori ma ha cercato di rendere i propri pezzi più personali; fin dall’opener “Into Sulphur I Descend” troviamo affiancati riff e vocalizzi tanto cari alla Buia Tranquillità a stacchi melodici strumentali e ripartenze tanto fulminee quanto mutuate dalle branche più estreme di thrash e death metal (da urlo l’intermezzo di “End Of Sight, End Of Fear”), e i Detonation servono continuamente sul piatto d’argento della scintillante e potente produzione brani da manuale del melodic death, come la title-track, “Structural Deceit” o “The Loss Of Motion Control”. Non manca, come da tradizione, il pezzo strumentale “Lost Euphoria”, parte III, stavolta più articolato, potente e meno acustico dei predecessori. Con un artwork ancora una volta curato dal grande Niklas Sundin, i Detonation ribussano alla vostra porta, e sono incazzati. Stavolta vi conviene aprirgli.
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