CELESTIAL SEASON: Mysterium I
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01/08/2022I Celestial Season sono fra i pionieri del death/doom metal europeo principalmente per via dei due full-lenght pubblicati negli anni novanta: 'Forever Scarlet Passion' e 'Solar Lovers'. Dopo essere transitati su lidi stoner metal e aver pubblicato altri tre album, gli olandesi decidono di sciogliersi all'inizio del nuovo millennio. Vent'anni dopo riprendono il discorso iniziale e sono al secondo album di questo nuovo corso. L'album trasuda anni novanta da ogni nota: qui i riferimenti sono i britannici My Dying Bride, Paradise Lost e Anathema della stessa epoca, oltre ai conterranei The Gathering. Il cantato death si sposa con l'incedere lento e desolato del doom, senza dimenticare la cospicua presenza degli archi, che danno quell'aura gotica e decadente tipica del genere. Il lavoro è coerente e omogeneo con minime variazioni: "Black Water Mirrors" e "Endgame" risultano, in virtù del chitarrismo, un po' più vivaci, "The Glorious Summer" e "All That Is Known" sono più squisitamente doom e "Mysterium", in chiusura, è il pezzo più malinconico, con gli archi ancor più in evidenza che nel resto del lavoro. Chi ha amato queste sonorità trent'anni fa non potrà non apprezzare, ma il lavoro è comunque attuale per produzione e nel suo riproporre un certo discorso musicale, e niente affatto retrò in senso stretto.
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