CRADLE OF FILTH: THORNOGRAPHY
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08/10/2006A volte l'amore per un gruppo può evitare d'incorrere in grossolani errori dettati dalla fretta e dalla poca attenzione: dopo la mezza delusione "Nymphetamine" ero già pronto a stroncare questo "Thornography" dato che dopo vari ascolti la nuova opera dei Cradle Of Filth mi aveva letteralmente schifato: confusionario, privo di idee, mal strutturato, noioso, questi erano gli aggettivi che mi trasmetteva il nuovo cd di Dani e C. Fortunatamente il mio amore per i Cradle Of Filth mi ha fatto perseverare negli ascolti facendomi superare le cattive impressioni dettate dai primi ascolti, dalla mancanza di Martin Foul (non sostituito da un nuovo tastierista effettivo) e dall'ennesimo cambio di chitarrista (questa volta salta sul carrozzone il buon Charles Hedger): "Thornography" segna un netto distacco da "Nymphetamine", certo l'idea di un sound dei Cradle Of Filth più snello e asciutto è rimasta, ma è il modo in cui il tutto è realizzato a rendere il nuovo cd dei Cradle Of Filth letteralmente di un altro livello rispetto al precedente. "Thornography" presenta un insieme di brani scalpitanti e compatti ma ricchi di dettagli e raffinatezze che ad un primo ascolto possono disorientare. Proprio quella cura negli arrangiamenti e di rifinitura musicale che in "Nymphetamine" era completamente assente, qui viene recuperata e messa al servizio di un songwriting di ottimo livello. Tralasciando l'opener "Dirge Inferno" valida ma non memorabile, il resto della track list fa sobbalzare dalla sedia: "Tonight In Flames" si apre con un riff galoppante su cui si staglia un "recitativo da basso" che Dani non rispolverava dai tempi di "Dusk And Her Embrace" a cui si aggiunge un refrain in pieno stile King Diamond/Mercyful Fate; quella del "folletto" danese è un influenza che a più riprese viene sfoggiata in "Thornography" come in "Byronic Man" (che contiene anche melodie celestiali che mai sono uscite dalla laringe di Dani); stupende sono poi "Libertina Grimm" oscura e potente e "Lovesick For Mina" dove si passa da velocità da capogiro ad abissi di lenta depressione. Da segnalare lo strumentale (con tutta la band all'opera) "Rise Of The Pentagram" e "Under Huntress Moon" che rimanda alle scorribande di "Midian". "Thornography" fa dell'opulenza sonora il suo punto di forza, ma senza ricorrere alle "labirintiadi" dei primi cd dei Cradle Of Filth ed allo stesso tempo presentandosi come un incrocio tra "The Principle Of Evil Made Of Flesh" e "Midian", ma senza cadere nel citazionismo o nel riciclo di idee passate. Sembra che Dani e C. abbiano percepito l'idea che con questo nuovo cd non potevano fallire ed abbiano dato il meglio di se stessi: la produzione è favolosa, l'assunto death/thrash meno pesante e monotono, le tastiere (pur in mancanza di un tastierista effettivo) vengono utilizzate solo quando necessario ed in modo moderno e misurato (non come orpello "obbligatorio") e la stessa Sarah Jezebel Diva viene relegata nel dimenticatoio lasciando il proscenio ad un Dani strabordante che urla,recita e canta (nel vero senso della parola!). Poco da dire non fatevi ingannare dai primi ascolti e lasciate che "Thornography" vi cresca dentro, vi stupirete di come i Cradle Of Filth abbiano ancora molti colpi in canna da sparare: solo un consiglio saltate di netto la traccia dodici ("Temptation") rischiereste di rovinarvi la soddisfazione per questo ottimo nuovo lavoro degli albionici.
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