CRADLE OF FILTH: CRUELTY AND THE BEAST
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06/05/2005A due anni dallo stravenduto "Dusk And Her Embrace", spesi in buona parte in tour, i Cradle Of Filth si ripresentano al pubblico col loro terzo full-lenght cd, ossia "Cruelty And The Beast". Già prima dell'uscita di questo nuovo lavoro, molto era trapelato: il nuovo disco dei Cradle sarebbe stato composto quasi interamente nel corso del tour di "Dusk And Her Embrace", i brani sarebbero stati maggiormente dark e meno complessi, con un singolo già composto particolarmente catchy, si sarebbe trattato di un concept dedicato alla leggendaria contessa Bathory. Nel frattempo la formazione della band inglese subisce l'ennesimo scossone: il valido tastierista Damien Gregori che ben si era distinto su "Dusk And Her Embrace" abbandona la band per dedicarsi ad un suo progetto ambient-elettronico, sostituito da Lecter (al secolo Les Smith) già tastierista negli Anathema e nei Ship Of Fools. All'uscita del disco però molte delle anticipazioni vengono smentite, "Cruelty And The Beast" è tutto fuorchè un disco più immediato o dark rispetto al predecessore, anzi la musica dei Cradle OF Filth si è fatta ancora più complessa e ricercata, con autentici labirinti di riffs incrociati ed all'unisono solcati da sgargianti tastiere guidate da un bravissimo Lecter, su cui primeggia la voce di un Dani sempre più convicente e polivalente; la vera differenza rispetto a "Dusk And Her Embrace" è l'abbandono della vena oscura e gotica dello stesso, a favore di preponderanti influenze di marca thrash. A testimonianza di ciò i primi due brani in scaletta "Thirteen Autumns And A Widow" e " Cruelty Brought Thee Orchids" sono delle autentiche suite dal gusto quasi progressivo, dove la band gioca a sorprendere ed incantare l'ascoltatore in continuazione. Di brani-singolo dal potenziale catchy non ve n'è traccia se non nella sparatissima "Desire In Violent Overture", la quale seppur immediata e d'impatto è tutto tranne che un possibile successo commerciale. Tutta la parte musicale è modellata sul concept della storia della contessa Bathory ( reso perfettamente da un Dani in stato di grazia dal punto di vista lirico) la quale era solita attirare giovani vergini nel suo maniero per sacrificarle in un lago di sangue in cui fare il bagno e mantenersi, così, eternamrnte giovane. Inutile dire che una storyline così cruda e macabra sembra fatta apposta per Dani e C., che infatti creano un disco stupendo che nulla avrebbe da invidiare ai precedenti se non fosse per la produzione un pò sottotono. Infatti per ragioni ancora oggi oscure, nella produzione di "Cruelty And The Beast" chitarre e tastiere vengono dotate di un sound non omogeneo ed a strati, con queste ultime che in certi momenti sembrano quasi un qualcosa di a se stante rispetto al resto della band, a ciò si aggiunge la scelta (assurda) di dare alla batteria di Nick Baker suoni talemente sottili da farla sembrare un insieme rutilante di stuzzicadenti; intendiamoci il disco non suona male, ma sicuramente non si tratta di una produzione degna di un gruppo di primo piano e di un disco tanto affascinante e complesso A parte ciò anche questo cd, si mantiene su livelli di eccellenza assoluta, grazie anche ai dodici minuti della grandiosa "Bathory Aria" un vero e proprio capolavoro ed alla chiusura affidata a "Lustmord And Wargasm" da paura per impatto e trovate compositive. Ancora più che per "Dusk And Her Embrace" le critiche di commercialità e di "falsità" black saranno numerose, ma alla faccia della schiera sempre più ampia di detrattori, il pubblico decreterà ancora una volta il successo sempre più planetario dei Cradle Of Filth, che s'imbarcheranno in nuovo massacrante tour mondiale che rischierà di compromettere l'esistenza della band stessa.
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