CLOUDSCAPE: New Era
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27/08/2012"Buon sangue non mente", ed il sangue in questione è legato ad una terra ricca e forte di una lunga tradizione di artisti nell'ambito metal. La Svezia colpisce ancora. Dopo pochi secondi dallo start della prima track, uno "stop&go" ci dà il benvenuto nella "nuova era" dei Cloudscape, seguito da un riff in modo minore e tono solenne. E' proprio 'New Era' il titolo del quarto album della band melodic power metal svedese Cloudscape, un viaggio attraverso le sonorità più disparate che abbracciano generi come il progressive, il symphonic, il power e lo speed, e che si genuflettono al cospetto di scelte stilistiche e strutturali comunque originali. La band riesce ad emergere con un proprio carattere, sebbene le influenze siano ben evidenti, e mette in piedi un complesso architettonico issato su basi forti quali tecnica, melodia, aggressività e impatto con l'ascoltatore. Emerge con fermezza l'esperienza, ed il lavoro si dimostra maturo e carico di professionalità. Al contrario di quanto ci si aspetta dal genere, i ragazzi si sono ben guardati dall'essere accusati di prolissità, e puntando ad un pubblico di ascoltatori non esclusivamente di nicchia, hanno scelto furbamente di farsi seguire dall'inizio alla fine, con una durata dei brani non eccessiva, eccezion fatta per qualche traccia. Passiamo brevemente ai singoli elementi: la sessione ritmica è possente, incalzante, basso e batteria sono ottimi destrieri da traino per i restanti tre componenti; le tastiere adempiono perfettamente al "modus operandi" confatto al genere, la scelta dei synth è contestuale e calza a pennello sull'abito Cloudscape, forse da mettere di più in risalto; le chitarre mostrano tutta la sete d'ascolto insita in riff da headbanging, in qualche composizione sembrano attingere dal repertorio alternative metal, (tra i migliori in quanto a coinvolgimento armonico e melodico), e piazza timidamente assoli qua e là senza strafare; in ultimo, ma non assolutamente per demerito, la voce ci ricorda vagamente quella di ZP Theart singer dei Dragonforce fino al 2006, e quando raggiunge toni alti ci regala timidamente qualche scream sfuggente e incornicia quest'uscita. Ci permettiamo un'unica e rapida osservazione in merito al mixaggio che a nostro parere ha giovato molto ai toni bassi e cupi, conferendo corpo a tutta la struttura strumentale, ma penalizzando talvolta la voce per le sue frequenze particolari. "New Era" comunque si prospetta un prodotto degno del bagaglio artistico della penisola scandinava, rientrando in quelli che sono i canoni fondamentali del genere. Facciamo un grosso "in bocca al lupo" a questi cinque vichinghi del metal.
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