CINEMA CINEMA: Mjölnir
data
30/06/2023La band sperimentale americana dei Cinema Cinema è ormai giunta al settimo disco con il nuovo ‘Mjölnir’. Conosco solo il precedente di due anni fa, ‘CCXMDII’, e mi par di comprendere che restiamo sempre nell’alveo della sperimentazione noise-stoner-prog e chi più ne ha più ne metta. Qualche evoluzione ci sarebbe pure: hanno deciso finalmente di cantare seriamente ogni tanto. Il nuovo album, dopo l’immancabile intro, si apre con “War On You”, un vero e proprio anatema che si scaglia sull'ignaro ascoltatore! Il brano è rabbioso, incalzante e molto violento, con la voce incazzatissima del cantante in primo piano. “Zero Sumo” è un altro pezzo degno di nota: un proto hard rock con elementi stoner, mentre la presenza delle tastiere lo rende anche un po' prog metal. Si tratta di un brano formato su due accordi ripetuti all'infinito con un senso di soffocamento e di minaccia imminente; peccato che si allunghi il brodo per troppi minuti, altrimenti il pezzo sarebbe perfetto. Come per il disco precedente, sia pure apprezzando il loro sound, avevo provato una certa noia generale per il fatto che il disco era quasi interamente strumentale. E anche qui, a un certo punto, con il brano “River Head”, la band ricade nell'errore della voce narrante e pedante, cui si aggiunge un organo da funzione religiosa. L'album comincia nuovamente a diventare pesante. Si chiude con “Idaho”, brano molto stoner alla Melvins, lento ossessivo e pesantissimo e con voce graffiante alla King Buzzo, ma tutto il resto è difficile da digerire. Come scrissi per il disco precedente, questo genere va bene per qualche colonna sonora per film inquietanti, altrimenti può essere apprezzato solo dai fan delle sperimentazioni estreme (e fini a sé stesse). E io non sono tra questi.
Commenti