BROKEN HOPE: LOATHING

Disgusto?? Macchè! E chi poteva immaginarlo che questi qui, dopo due album che avrebbero fatto sbadigliare i Nunslaughter, avrebbero tirato fuori un capolavoro del genere? Dimenticate tutto ciò che credevate di sapere sui Broken Hope e aprite bene le orecchie: 'Loathing' è il prodotto di una band old school stile Incantation-Obituary dopo aver ascoltato per settimane intere soltanto Cynic e Phlebotomized. Non vi nascondo la sorpresa che regnava nel sottoscritto subito dopo la partenza dell'opener "Siamese Screams", quando ho sentito la produzione perfetta, i cambi di tempo, i passaggi tecnici, la MELODIA! Per non parlare della successiva, immensa "Translucense", con i suoi continui stop & go che sono un po' l'elemento imperante nei nove (più due strumentali) durissimi e progressivi brani di 'Loathing' come la maestosa "High On Formaldehyde", pezzo tellurico e spaccaossa fino all'inaspettata evoluzione in puro stile Cynic, con tanto di chitarre melodicissime che tra sweep picking e un sapiente tocco di wah spezzano a dovere la brutalità iniziale. E poi i controtempi di "Skin Is In", fino alla mazzata finale "I Am God". Non una nota sbagliata, non un minimo accenno di dispersività (e in certi pezzi le strofe hanno un numero immenso di riff), melodia, brutalità e prgressione a livelli altissimi, come raramente si può sentirle. Peccato per i testi, al limite del demenziale in certi momenti, sfido chiunque a non ridere leggendo il testo di "He Was Raped", per esempio. Forse ci si poteva sforzare di più in questo senso, ma dal momento che i Broken Hope sono sempre stati rvolti maggiormente verso l'aspetto strumentale, la cosa può anche andare. Un vero capolavoro, purtroppo sottovalutato in una maniera vergognosa. Nessuno può ritenersi un vero deathster se non lo ha mai ascoltato almeno una volta!